Scrittore tedesco. Esule dalla patria dal 1919 fino alla caduta del Nazismo,
visse in Norvegia e in Danimarca. Si occupò nelle attività
più svariate, dalla costruzione di organi all'allevamento di cavalli, e
si improvvisò quale fondatore della Comunità religiosa di Ugrino,
in cui esortava gli artisti a creare opere ricche di pathos in favore di
un'umanità ormai massificata. Autore di impostazione e sensibilità
espressionistica, variamente celebrato o criticato, di lui si ricordano le
tragedie kleistiane
Il pastore Ephraim Magnus (1919) e
Medea
(1926) e i romanzi, notevoli per le sperimentazioni linguistiche sulle orme di
Joyce,
Perrudja (1929) e
Fiume senza rive (trilogia, 1949-1961)
(Amburgo 1894-1959).